La necessità aguzza l'ingegno
Risale ai primi anni 70' (mezzo secolo fa) un trend funzionale, completamente innovativo, che avrebbe di lì a poco mutato le tradizioni sportive nell'ambito del nuoto agonistico. Tutto nasce dall'esigenza di un affermato team svedese: Kristianstads SLS e grazie All'intuito del suo allenatore Tommy Malmstem. Parliamo degli occhialini svedesi e della loro Costante presenza nelle vasche che contano. È quasi consuetudine vedere atleti a bordo vasca, prima di una gara, intenti nel assemblare i loro occhialini personalizzabili. Tommy Malmstem li rese noti con il nome di "monterbara simglasögon" (Occhialini assemblabili) in quanto lasciavano all'atleta il compito di assemblarli, con il passare del tempo hanno acquisito il nome del luogo di provenienza, oggi noti a tutti come occhialini svedesi. La spinta necessaria alla realizzazione, proveniva dall'allergia Alla gomma di Ann-sofi ross. Il silicone usato nella produzione degli occhialini, provocata eczemi e allergie alla pelle dell'atleta del Kristianstads SLS. Questa sgradevole situazione portava la nuotatrice a non poter prestare concentrazione totale al risultato da realizzare. L'intento di Tommy era di far gareggiare quest' atleta in completa praticità, così realizzo Un paio gli occhialini che non avevano la classica gomma nel contorno occhi. Affinché aderissero al meglio questi occhialini dovevano essere regolati a misura del proprio volto, erano quindi composti da: due lenti, ponte nasale regolabile e un semplice laccetto. Questo simbolo di praticità minimalista divenne subito un cult per la maggior parte delle squadre svedesi, fino a diventare un'icona dei tempi moderni per quanto riguarda l'ambito degli occhialini da competizione. Le componenti degli occhialini svedesi vengono ancora oggi costruite e vendute ( confezionate ) come 50 anni fa. Quando ne ordinerete un paio potrete trovare una confezione con un sacchetto per le lenti , due lenti, un elastico, un passamano e un cordino come tradizione richiede. La prima eclatante dimostrazione del successo ottenuto emerge ai campionati europei di Eindhoven, dove gran parte dei finalisti indossava occhialini svedesi Malmsten AB. Questi occhialini non hanno mai avuto l'esigenza di migliorare tecnicamente, per gli europei di Trieste nel 2005 vennero creati alcuni modelli che differenziavano nell'estetica. Ovviamente in inclusiva per gli atleti, Si parla di pietre di zircone incastonate in una delle lenti e di una gamma di lenti con colori fluorescenti. Questa popolarità è stata anche frutto, delle molteplici case produttive che hanno voluto “imitare” questo prodotto. Inizialmente le componenti degli occhialini venivano costruite in esclusiva nel piccolo villaggio di Satarod , già assemblati venivano venduti o ceduti Ad atleti locali. Fin quando Tommy decise di munirsi di rotoli di elastico da cui ricavava laccetti e passa naso che venivano confezionati insieme alle lenti e chi li acquistava poteva regolarli a proprio piacimento. Da quel momento in poi vennero venduti in tutta Europa , Sono ad oggi gli occhialini più copiati e ben riusciti. Ogni grande marchio del nuoto ne ha uno o più modelli. Anche Federica Pellegrini predilige occhialini svedesi, con la garanzia Made in Italy Jaked.
Per i vostri traguardi "pensatelo in svedese, ma ditelo in italiano".