Frequentemente si parla di doping a ridosso di un evento sportivo. Realmente in cosa consiste questa parola? Consiste nell'uso o nell'abuso di sostanze destinate all'impiego farmacologico per scopi non terapeutici, ma finalizzate al miglioramento psico fisico dell'atleta. Il doping è considerato eticamente sbagliato e legalmente perseguibile, in quanto, oltre a creare disparità in una competizione e falsarne i risultati, è in grado di provocare ai soggetti che ne fanno uso, danni fisici permanenti, in maniera poco prevedibile e prevenibile, sia nel breve che nel lungo periodo. Le sostanze considerate dopanti sono molteplici e legate storicamente allo sviluppo della sintesi chimica. L’ estensione del mercato del doping ha fatto si, che buona fetta degli atleti non professionisti e amatoriali Potesse averne accesso, con conseguenze deleterie sotto l' aspetto medico. Sulla base di dosaggi fai da te questi atleti non atleti, giocano un gioco pericoloso con i propri livelli ormonali. Attraverso anni di campagne antidoping abbiamo acquisito sensibilità sull'argomento conoscendone ad oggi gli aspetti più significativi. Questo non scoraggia atleti di caratura mondiale che durante controlli inaspettati vengono sorpresi positivi a sostanze dopanti. Le vasche non sono ambienti immuni al mostro del doping. A bordo piscina le sostanze dopanti più in voga possono essere reperite con estrema facilità, i nuotatori doping-positivi si affidano maggiormente a prodotti come
-gli stimolanti: Parliamo di anfetamine, che agiscono sul sistema nervoso centrale portando il corpo dell'atleta al limite delle proprie capacità. Atleti impegnati in gare di durata, hanno persino incontrato la morte per cause legate agli stimolanti, i loro decessi sono avvenuti per infarti, aritmie, o insufficienza cardiaca durante la prestazione.
-gli anabolizzanti:Distribuisco la forza e resistenza all'atleta, associati ad una dieta ed un allenamento costante, accellerano i processi di sintesi del metabolismo e permettono di avere riserve energetiche di pronto utilizzo facilmente risintetizzabili, sono però causa di logoramento dei tessuti connettivi e di altri effetti dannosi/irreparabili quali possono essere: l'arresto e la crescita scheletrica nei soggetti non ancora sviluppati o L'incremento del Colesterolo LDL Che può provocare ictus e Infarti, Nei casi più estremi può portare cambiamenti di sesso (nell'uomo caratteri prettamente femminili, ad esempio la crescita delle mammelle, nella donna caratteri prettamente maschili, come tono di voce bassa e peluria oltre ad una fastidiosa acne che può accumularsi nella zona del viso e delle spalle)
-I diuretici: da molti non sono considerati doping, perché non vanno a migliorare la prestazione sportiva, vengono utilizzati per repentine perdite di peso in prossimità di una gara, vengono anche sanzionati con squalifiche mediamente più leggere poichè è difficile individuarne l'assunzione volontaria o meno, in quanto quasi onnipresenti nei cibi e nei farmaci di largo consumo. Per i diuretici non ne viene infatti sanzionata la presenza ma la quantità presente. Ingenti quantità di diuretici possono favorire insufficienza renale e problemi al fegato.
Di buono nel doping c'è l'antidoping
Il CIO rilancia a rio 2016 un messaggio chiaro e attuale:
“RISPETTATE I VOSTRI AVVERSARI”.
Rivolto a tutti quegli atleti che hanno fatto discutere, e non solo, sono state centro di dibattito alcune riammissioni da parte del TAS, su nuotatori in precedenza squalificati per doping. Due nomi importanti si sono pronunciati in occasione di questo dibattito.
"E' triste che nello sport in generale, non solo nel nuoto, ci siano persone che sono risultate positive e che sono state autorizzate a gareggiare di nuovo. Mi si spezza il cuore e mi fa letteralmente incazzare". MICHAEL PHELPS (http://www.repubblica.it/speciali/olimpiadi/rio2016/discipline/nuoto/2016/08/09/news/doping_phelps_contro_efimova_giorno_triste_per_lo_sport_-145688187/) (bibliografia)
(riferendosi alla nuotatrice russa Yulia Efimova, vincitrice dell’ oro nei 100m rana, riammessa alle olimpiadi rio 2016 dopo una precedente esclusione per doping)
Ormai è una routine: positivi, squalificati, rientrano e tornano a vincere. La Efimova era a Ostia tranquilla, per la russa prendere una squalifica doping è come per me prendere una multa per sosta vietata a Verona. Le situazioni cambiano, ma lentamente. Noi dobbiamo pensare che son tutti puliti e vince il più bravo, ma è stato brutto vedere quant’è successo nei 100 rana: tutti facevano il tifo per Ruta Meilutyte ma ha vinto la Efimova, speravo che la lituana non le desse il cinque, non si complimentasse, ma lei è corretta. Per me quando vince uno che è stato dopato l’ombra resta. E se hai preso anabolizzanti non è che non l’hai fatto apposta, non è roba contaminata» FILIPPO MAGNINI (http://www.ilpost.it/2015/08/08/filippo-magnini-doping-mondiali-nuoto/) (bibliografia)
Nel nuoto come in altri sport, abbiamo ancora la testimonianza di campioni che affermano quanto sia bella la pratica sportiva al naturale, lo sport nasce con l’ ambizione di migliorare se stessi, per rimanere tale non ha bisogno di intossicazioni da fonti esterne per elemosinare spettacolo.